Adattamenti fonetici dei prestiti stranieri nella lingua giapponese
Tesi di laurea di Sandro Carnevali - 1991-92 - richiede il supporto Unicode
Sommario e premessa html pdf
Fonologia e fonetica giapponese. Prestiti dalle lingue straniere. html pdf
Prestiti dalla lingua inglese html pdf
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PRESTITI DA ALTRE LINGUE
Corrispondenze fonetiche tra foni di lingue straniere e foni giapponesi.
Oltre ai prestiti dalle lingue fin qui considerate il Teramoto riporta circa 250 parole provenienti da lingue minori per le quali non si ha materiale sufficiente per fare uno studio completo fonema per fonema. Si ritiene utile allora trarre a questo punto dei risultati generali dal lavoro sin qui fatto e cercare di applicarli alle lingue non ancora considerate.
In particolare si possono confrontare le rese giapponesi dei suoni di inglese, francese, tedesco e italiano, con le rese di suoni analoghi delle rimanenti lingue. Sarà anche utile cercare suoni particolari mancanti nelle lingue finora esaminate ed osservarne la resa giapponese.
Dato il cambiamento di prospettiva da un confronto di volta in volta fra due lingue soltanto a un confronto simultaneo di più lingue sarà necessario adottare una trascrizione fonetica e non più fonematica in modo da avere materiale omogeneo anche se proveniente da lingue diverse.
VOCALI NON LABIALIZZATE
Si osservi il quadrilatero vocalico di seguito riportato (relativo alle sole vocali non labializzate); sotto ogni suono viene indicata la resa giapponese in base a quanto visto nelle parti specifiche per le lingue fin qui esaminate; viene trascurato il problema della lunghezza vocalica che sarà esaminato successivamente.
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i i | ɨ | ɯ |
ɪ i, E | ɪ̵ | Ɯ |
e E | ə a, E, i, σ | ɣ |
E E | ||
ɛ E | ɐ a | ʌ |
æ a, ya | a a | ɑ a, ya |
Le vocali non labializzate giapponesi sono [i, E, a, ɯ] e, come si vede dal quadrilatero vocalico, i foni stranieri che si avvicinano a questi suoni non presentano problemi di adattamento e entrano senza modifiche in giapponese.
Al di fuori di questi suoni la situazione diventa più complessa; possiamo in particolare distinguere un'area intermedia tra [i] e [e] in cui il suono[I] viene reso in maniera variabile [i] o [e] (come si è visto soprattutto indipendenza dalla grafia); un'area di vocali aperte ma non centrali rese [a] con la possibilità dell'aggiunta di [y] dopo [k, g]; l'area della vocale[ə] che occupa una posizione centrale nel quadrilatero fonetico e si allontana in ugual modo da tutte le vocali giapponesi ed ha per questo la resa più varia; un'area di vocali posteriori e alte che non è rappresentata nelle lingue finora esaminate e che rimane scoperta.
Esaminiamo a questo punto alcuni esempi dalle lingue restanti.
Vocali vicine a una delle vocali giapponesi che non presentano normalmente problemi di adattamento fonetico.
Dalla lingua russa:
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[i] troika
трóйка ['trɰσikɐ]
トロイカ /toroika/
[tσɾσika]
[e] pechka
пéчка ['pjetʃkɐ]
ペチカ /petika/
[pEtɕi̥ka]
[ε] net
нет [nʲjεt]
ニェット /nyetto/!
[nʲEttσ]!
[a] rubashka
рубáшка [ru'baʃ̴kɐ]
ルバシカ /rubasika/
[ɾɯbaɕi̥ka]
Dalla lingua olandese:
[i] bier [biːr]
ビール /biiru/
[bi:ɾɯ]
[ε] ex(trakt), ex(tract) [εks'trakt]
エキス /ekisu/
[Eki̥sɯ]
[ɑ] apartheid [ɑ'pɑrthεĭt]
アパルトヘイト /aparutoheito/
[apaɾɯtσhE:tσ]
Dalla lingua spagnola:
[i] indio ['indjσ]
インディオ /iNdio/!
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[in:diσ]!
[e] bolero [bo'leˑɾo]
ボレロ /borero/
[bσɾEɾσ]
[a] canaria [ka'naˑɾja]
カナリア /kanaria/
[kanaɾia]
Dalla lingua portoghese:
[i] Cristo ['kɾiʃtu]
キリスト /kirisuto/
[kiɾisɯ̥tσ]
[ε] charamela [ʃɐɾɐ'mεːlɐ]
チャルメラ /tyarumera/
[tɕaɾɯmEɾa]
[a, ɐ]
samba ['sɐ̃mbɐ]
サンバ /saNba/
[sam:ba]
Dalla lingua sanscrita:
[ɐ] yoga [joːgɐh]
ヨガ /yoga/
[jσŋa]
Dalla lingua eschimese:
[a] kayak [qɑjɑq]
カヤック /kayakku/
[kajakkɯ̥]
Area intermedia tra [i] e [e] la cui resa giapponese dipende soprattutto dalla
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grafia.
Dalla lingua russa:
[I] Sputnik
Спýтник ['sputnʲɪk]
スプートニク /supuutoniku/
[sɯ̥pɯ:tσnʲikɯ̥]
Dalla lingua olandese:
[I] blik [blɪk]
ブリキ /buriki/
[bɯɾiki]
Area della vocale [ə], con resa varia e irregolare.
Dalla lingua olandese:
[ə] kinine [kiˑ'niˑnə]
キニーネ /kiniine/
[kinʲi:nE]
Dalla lingua portoghese:
[ə] veludo [və'luːδu]
ビロード /biroodo/
[biɾσ:dσ]
Esaminiamo adesso alcune vocali finora mancanti di cui abbiamo qualche esempio nelle lingue minori.
Per la lingua russa:
[ɪ] > [E], per influenza della grafia.
Es.
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Bolsheviki
Большевики́ [bɐlʲʃ̴ɪ̵vjɪ'kjiˑ]
ボルシェヴィキ /boruševiki/!
[bσɾɯɕEviki]!
Tupolev
Тýполев [tuˑpɐɫɪ̵f]
ツポレフ /tuporehu/
[tsɯ̥pσɾEφɯ̥]
Per la lingua cinese:
[ɨ] > [ɯ]
jiǎozi [_dʑjaσ˙dzɨ]
チヤオツ /tiyaotu/
[tɕijaσtsɯ̥]
[ɣ] > [E], probabilmente in base alla grafia pinyin.
kuàikuài de [ˋ.kHwaEˋ.kHwaE.d̥ɣ]
カイカイ・デー /kaikai dee/
[kaikai dE:]
Per la lingua coreana:
[ɨ] > [ɯ], come in cinese.
han-kul [Haŋgɨl]
ハングル /haNguru/
[haŋ:ŋɯɾɯ]
VOCALI LABIALIZZATE
Esaminiamo ora il quadrilatero vocalico relativo alle vocali labializzate; anche qui sotto ogni suono viene indicata la resa giapponese in base a quanto visto nelle parti specifiche per le lingue fin qui esaminate.
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y i, jɯ | ʉ | u ɯ |
Y i, jɯ | ʊ̶ | ʊ ɯ |
ø E, a | ɵ ɯ, σ | o σ |
σ σ | ||
œ σ, jɯ | ![]() σ | ɔ σ |
ɒ σ |
La lingua giapponese presenta un unico suono labializzato: il fono labiovelare medio [σ]. Con questo suono si rendono tutte le vocali labializzate straniere che rientrano in un'ampia area che occupa la parte infero-posteriore del quadrilatero vocalico. Al di fuori di questa zona possiamo osservare un'area posteriore alta in cui i suoni labializzati stranieri vengono resi con il fono giapponese non labializzato [ɯ]. Foni prevelari medi come [ø] sono situati al confine tra le due aree e possono presentare entrambe le rese. Rimane tutta l'area dei foni palatali labializzati la cui resa è estremamente irregolare variando dai corrispondenti suoni non labializzati [i, E] a rese anomale come [jɯ], alla resa con il suono labializzato velare [σ].
Esaminiamo alcuni esempi dalle lingue restanti.
Vocali labializzate dell'area infero-posteriore del quadrilatero vocalico rese con [σ].
Dalla lingua russa:
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[σ] vodka
вóдка ['vɰσtkɐ]
ウォッカ /wokka/!
[ɰσkka]!
Dalla lingua olandese:
[ɔ] gom [ɣ̊ɔm]
ゴム /gomu/
[gσmɯ]
[o] hoos [hoːs]
ホース /hoosu/
[hσ:sɯ̥]
Dalla lingua spagnola:
[ɔ] Don Juan [dɔŋ 'xwan]
ドン・ファン /doN faN/!
[dσɯ̃ φaɯ̃]!
[σ] indio ['indjσ]
インディオ /iNdio/!
[in:diσ]!
[o] mambo ['mambo]
マンボ /maNbo/
[mam:bσ]
Dalla lingua portoghese:
[o] zamboa [zɐ̃m'boɐ]
ザボン /zaboN/
[dzabσɯ̃]
Dalla lingua svedese:
[ɔ, œ]
ångström ['ɔŋstrœm]
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オングストローム /oNgusutoroomu/
[σŋ:ŋɯsɯ̥tσɾσ:mɯ]
Dalla lingua turca:
[ɔ] yōghurt [jɔː'urt]
ヨーグルト /yooguruto/
[jσ:ŋɯɾɯtσ]
Vocali labializzate posteriori alte rese con [ɯ].
Dalla lingua russa:
[u] zakuska
закýска [za'kuskɐ]
ザクースカ /zakuusuka/
[dzakɯ:sɯ̥ka]
Dalla lingua olandese:
[u] doek [duˑk]
ズック /zukku/
[dzɯkkɯ̥]
Dalla lingua spagnola:
[u] rumba ['rːumba]
ルンバ /ruNba/
[ɾɯm:ba]
Dalla lingua turca:
[u] yōghurt [jɔː'urt]
ヨーグルト /yooguruto/
[jσ:ŋɯɾɯtσ]
Il suono prevelare medio [ø] lo troviamo in diversi esempi di prestiti dalla
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lingua olandese; trovandosi in zona centrale, al confine delle aree di [i, σ, ɯ] viene reso in maniera imprevedibile con uno di questi suoni.
Resa [i]:
(brand)punt ['brɑntpønt]
ピント /piNto/
[pin:tσ]
kurk [kørk]
キルク /kiruku/
[kiɾɯkɯ̥]
Resa [u]:
jodium ['joːdiˑ(j)øm]
ヨジウム /yoziumu/
[jσʑiɯmɯ]
Resa [σ]:
kurk [kørk]
コルク /koruku/
[kσɾɯkɯ̥]
Foni palatali labializzati resi con suoni palatali non labializzati.
Dalla lingua olandese:
[Y] spuit [spεʏt]
スポイト /supoito/
[sɯ̥pσitσ]
VOCALI NASALI
Abbiamo visto che le vocali nasali francesi vengono rese in giapponese con la vocale giapponese più simile per timbro con l'aggiunta del fonema giapponese/N/ (che foneticamente dà suoni nasali molto diversi secondo il contesto,
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vocalici o consonantici). Lo stesso fenomeno si verifica con le vocali nasali portoghesi.
Es.
botão [bu'tɐ̃ũ]
ボタン /botaN/
[bσtaɯ̃]
LUNGHEZZA VOCALICA
Per il problema della lunghezza vocalica possiamo distinguere fra le lingue fin qui esaminate i due gruppi delle lingue germaniche e neolatine.
Le lingue germaniche (abbiamo visto inglese e tedesco) presentano fonemi vocalici lunghi e brevi diversi, oltre che per lunghezza, anche per timbro. La resa giapponese conserva in linea di massima la distinzione di lunghezza ma perde la differenza di timbro.
Le lingue neolatine (abbiamo visto francese e italiano) presentano fonemi vocalici diversi soltanto per timbro mentre la lunghezza vocalica dipende dal contesto (soprattutto dalla posizione dell'accento). La resa giapponese conserva la distinzione di lunghezza rendendo tratto distintivo quello che nella lingua d'origine era tratto ridondante.
La distinzione tra i due gruppi rimane anche nelle ulteriori lingue esaminate aggiungendo al gruppo germanico la lingua olandese e al gruppo neolatino le lingue spagnola e portoghese. I prestiti dalla lingua russa, per la quale la lunghezza vocalica non è distintiva ed è poco marcata, si comportano come quelli dalle lingue neolatine.
Esempi dalla lingua olandese:
[I] > [i]
blik [blɪk]
ブリキ /buriki/
[bɯɾiki]
[i:] > [i:]
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bier [biːr]
ビール /biiru/
[bi:ɾɯ]
[ɑ] > [a]
(roede)-zak [zɑk]
サック /sakku/
[sakkɯ̥]
[a:] > [a:]
sabel ['saːbəl]
サーベル /saaberu/
[sa:bEɾɯ]
[ɔ] > [σ]
gom [ɣ̊ɔm]
ゴム /gomu/
[gσmɯ]
[o:] > [σ:]
hoos [hoːs]
ホース /hoosu/
[hσ:sɯ̥]
Esempi dalla lingua spagnola:
[a] > [a], [a.] > [a:]
casa ['kaˑsa]
カーサ /kaasa/
[ka:sa]
[o] > [σ]
señorita [seɲo'ɾiˑta]
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セニョリータ /senyoriita/
[sEnʲσɾi:ta]
[o:] > [σ:]
señora [se'ɲoˑɾa]
セニョーラ /senyoora/
[sEnʲσ:ɾa]
Esempi dalla lingua portoghese (si noti la resa secondo la grafia):
{o}: [u] > [σ]
botão [bu'tɐ̃ũ]
ボタン /botaN/
[bσtaɯ̃]
[o:] > [σ:]
bolo ['boːlu]
ボーロ /booro/
[bσ:ɾσ]
Esempi dalla lingua russa:
[a] > [a]
agit(punkt)
агит(пýнкт) [agjɪt'puŋkt]
アジト /azito/
[aʑitσ]
[a.] > [a:]
Luna
Лунá [ɫu'naˑ]
ルナー /runaa/
[ɾɯna:]
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[u] > [ɯ]
Sukhoi
Сухóй [su'xɰσi]
スホーイ /suhooi/
[sɯ̥hσ:i]
[u.] > [ɯ:]
Ilyushin
Илью́шин [ɪ'lʲjuˑʃ̴ɪn]
イリューシン /iryuusiN/
[iɾjɯ:ɕiɯ̃]
SEMIVOCALI
Lingua russa.
Il suono [j] delle consonanti palatalizzate non viene generalmente conservato in giapponese.
Es.
kombinat
комбинáт [kɐmbjɪ'nat]
コンビナート /koNbinaato/
[kσm:bina:tσ]
kopeika
копéйка [ka'pjeikɐ]
コペイカ /kopeika/
[kσpE:ka]
Talora si conserva la palatalizzazione anche in giapponese.
Es.
net
нет [nʲjεt]
ニェット /nyetto/!
[nʲEttσ]!
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Il suono russo [j] intervocalico rimane in giapponese.
Es.
Soyuz
Сою́з [sa'jus]
ソユーズ /soyuuzu/
[sσjɯ:zɯ]
Izvestia
Извéстия [ɪz'vjesʦ̡ɪjə]
イズヴェスチヤ /izuvesučiya/!
[izɯvEsɯ̥tɕija]!
Il dittongo russo [ɰσ] (che presenta la semivocale [ɰ]) viene normalmente reso con [σ:] in giapponese.
Es.
Sukhoi
Сухóй [su'xɰσi]
スホーイ /suhooi/
[sɯ̥hσ:i]
Altre lingue.
La semivocale [j] dà normalmente [j] in giapponese.
Es.
Olandese:
jodium ['joːdiˑ(j)øm]
ヨジウム /yoziumu/
[jσʑiɯmɯ]
Ainu:
yukar [jukar]
ユーカラ /yuukara/
[jɯ:kaɾa]
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Eschimese:
kayak [qɑjɑq]
カヤック /kayakku/
[kajakkɯ̥]
Turco:
yōghurt [jɔː'urt]
ヨーグルト /yooguruto/
[jσ:ŋɯɾɯtσ]
Nei prestiti da spagnolo e portoghese, come già visto per l'italiano, [j] viene reso con [i].
Es.
Spagnolo:
adios [a'δjɔs]
アディオス /adiosu/!
[adiσsɯ̥]!
canaria [ka'naˑɾja]
カナリア /kanaria/
[kanaɾia]
indio ['indjσ]
インディオ /iNdio/!
[in:diσ]!
Portoghese:
rosário [ʀu'zɑːɾju]
ロザリオ /rozario/
[ɾσzaɾiσ]
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CONSONANTI
Nella rapida panoramica che ci accingiamo a fare sulla resa dei fonemi consonantici nei prestiti dalle lingue minori tralasceremo il problema dell'inserimento della vocale d'appoggio necessaria per evitare nessi consonantici impossibili per la lingua giapponese; notiamo semplicemente una volta per tutte che il fenomeno si ripete in modo analogo a quanto visto finora: si inserisce di norma il fono [ɯ] che viene però sostituito da [i, σ] quando questo è necessario per evitare una modifica del suono consonantico.
Tralasceremo per ora anche il problema della geminazione consonantica che sarà brevemente esaminato in seguito.
Occlusive.
La lingua giapponese presenta tre coppie di fonemi occlusivi: bilabiali [p, b], dentali [t, d] e velari [k, g].
La stessa struttura si trova nelle altre lingue finora esaminate e la resa delle occlusive straniere non presenta problemi; è sufficiente osservare, nella varietà conservativa, la trasformazione delle occlusive dentali in [tɕ, (d)ʑ]davanti a [i, j] e in [ts, (d)z] davanti a [ɯ] e la nasalizzazione di[g] in [ŋ] in posizione non iniziale.
Nessuna novità per le lingue minori se non la presenza di una occlusiva uvulare sorda in eschimese che non viene distinta dalla velare nella resa giapponese.
Seguono alcuni esempi.
Dalla lingua russa:
[g, p]
G.P.U.
Г.П.У. ['gεˑ'pεˑ'uˑ]
ゲー・ぺー・ウー /gee pee uu/
[gE: pE: ɯ:]
[p, t, k]
Sputnik
Спýтник ['sputnʲɪk]
スプートニク /supuutoniku/
[sɯ̥pɯ:tσnʲikɯ̥]
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Dalla lingua olandese:
[d, k]
doek [duˑk]
ズック /zukku/
[dzɯkkɯ̥]
[k, t]
katholiek [kɑtoˑ'liːk]
カトリック /katorikku/
[katσɾikkɯ̥]
Dalla lingua spagnola:
[b, d]
bandoneón [bandone'ɔn]
バンドネオン /baNdoneoN/
[ban:dσnEσɯ̃]
[p, t]
peseta [pe'seˑta]
ペセタ /peseta/
[pEsEta]
Dalla lingua portoghese:
[b, t]
botão [bu'tɐ̃ũ]
ボタン /botaN/
[bσtaɯ̃]
Dalla lingua eschimese:
[q] kayak [qɑjɑq]
カヤック /kayakku/
[kajakkɯ̥]
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Fricative e approssimanti (con esclusione delle semivocali e dei suoni interpretati come "r").
Il sistema fonologico giapponese tradizionale presenta in quest'ambito soltanto i tre fonemi /s, h, z/ resi foneticamente con [s, ɕ; h, φ, H;(d)z, (d)ʑ]. I suoni stranieri devono perciò adattarsi alla resa con uno di questi suoni (rispettando per di più il contesto fonetico di ogni allofono giapponese) oppure essere trasformati in occlusive.
Ricapitoliamo brevemente quanto visto finora per le lingue già esaminate aggiungendo alcuni esempi per le altre lingue e soprattuto cercando casi di foni che non si sono ancora presentati.
La fricativa labiodentale sorda [f] viene resa con il fonema giapponese /h/ e diventa perciò [h, φ, H] secondo il contesto avendo una buona resa soltanto davanti a [ɯ]. Nella varietà innovativa si ha la fonologizzazione di /f/ e la resa con [φ] indipendentemente dalla vocale che segue.
Es.
Olandese
[f] morfine [mɔr'finə]
モルヒネ /moruhine/
[mσɾɯHinE]
Come [f] si comporta anche la fricativa labiodentale desonorizzata olandese [v̊]:
[v̊] vet [v̊εt]
ヘット /hetto/
[hEttσ]
La fricativa labiodentale sonora [v] viene resa con l'occlusiva bilabiale sorda [b] nella varietà conservativa mentre viene fonemicizzata in /v/ in quella innovativa dando [v].
Es.
Portoghese
[v] veludo [və'luːδu]
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ビロード /biroodo/
[biɾσ:dσ]
Le fricative interdentali e dentali [θ, ð, s, z] vengono rese con i fonemi giapponesi /s, z/ dando normalmente [s, (d)z] e trasformandosi in[ɕ, (d)ʑ] davanti a [i, j].
Es.
Olandese
[s] calcium ['kɑlsiˑ(j)øm]
カルシウム /karusiumu/
[kaɾɯɕiɯmɯ]
Russo
[z] Borzoi
Борзóй [bar'zɰσi]
ボルゾイ /boruzoi/
[bσɾɯzσi]
Le fricative postalveopalatali [ʃ, ʒ] vengono rese per quanto possibile con [ɕ, ʑ] (fonologicamente /s(i), sy; z(i), zy/) fonologizzandosi nella varietà innovativa. Nella varietà conservativa devono trasformarsi in[s, (d)z] quando sono seguiti da [E].
Es.
Sanscrito
[ʃ] Siva [ʃiwɐh]
シヴァ /šiva/!
[ɕiva]!
Nello stesso modo si comportano la fricativa postalveovelare [ʃ̴] e la fricativa prepalatale [s̡̡] del russo e la fricativa prepalatolabiale del cinese:
Russo
[ʃ̴] rubashka
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рубáшка [ru'baʃ̴kɐ]
ルバシカ /rubasika/
[ɾɯbaɕi̥ka]
[s̡̡] spasibo
спаси́бо [spa's̡̡iˑbɐ]
スパシーバ /supasiiba/
[sɯ̥paɕi:ba]
Cinese
[ɕ] diǎnxin [_tjEn˙ɕin]
テンシン /teNsiN/
[tEɯ̃ɕiɯ̃]
Le fricative palatale [ç] e velare [x] e l'approssimante laringale [h] vengono rese con il fonema /h/ e pertanto, secondo il contesto [h, φ, H].
Es.
Russo
[x] sovkhoz
совхóз [saf'xɰσs]
ソフホーズ /sohuhoozu/
[sσφɯ̥hσ:zɯ]
Olandese
[h] hoos [hoːs]
ホース /hoosu/
[hσ:sɯ̥]
Fra i suoni non ancora considerati abbiamo gli approssimanti bilabiale [β] e dentale [δ] sonori dello spagnolo e del portoghese e la fricativa velare desonorizzata [ɣ̊] dell'olandese (manca tra i casi del Teramoto la fricativa velare sonora dello spagnolo e l'unico caso per il portoghese è un caso del tutto anomalo) che vengono resi con le corrispondenti occlusive sonore.
Es.
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Spagnolo
[β] habanera [aβa'neˑɾa]
ハバネラ /habanera/
[habanEɾa]
[δ] espada [es'paˑδa]
エスパーダ /esupaada/
[Esɯ̥pa:da]
Portoghese
[β] sabão [sɐ'βɐ̃ũ]
シャボン /syaboN/
[ɕabσɯ̃]
[δ] veludo [və'luːδu]
ビロード /biroodo/
[biɾσ:dσ]
Olandese
[ɣ̊] glas [ɣ̊lɑs]
ガラス /garasu/
[gaɾasɯ̥]
Affricate.
In giapponese le affricate sono allofoni di fonemi che in altri contesti sono resi con l'occlusiva o la fricativa. In particolare si ha [ts] come allofono di /t/ davanti a [ɯ], [tɕ] come allofono di /t/ davanti a [i, j],[dz] come allofono di /z/ e /d/ davanti a [ɯ] (soprattutto in posizione iniziale, negli altri casi si ha normalmente la fricativa [z]), [dʑ] come allofono di /z/ e /d/ davanti a [i, j] (anche in questo caso si ha genere lafricativa in posizione non iniziale).
Nella varietà conservativa della lingua giapponese le fricative dentali o alveolari [ts, dz] vengono rese, secondo il contesto, con le varierealizzazioni fonetiche dei fonemi /t, z/: [ts, t, tɕ; dz, z, dʑ,ʑ].
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Le affricate postalveopalatali [tʃ, dʒ] vengono rese, secondo il contesto, con le varie realizzazioni fonetiche di /t(y), z(y)/: [tɕ, t;dʑ, ʑ, z].
Nella varietà innovativa del giapponese si ha la fonologizzazione di [ts, tɕ, (d)ʑ] in /c, č, ž/ e con questi suoni vengono rese le affricate dentale sorda [ts] e postalveopalatali sorda e sonora [tʃ, dʒ].
Seguono alcuni esempi dalle lingue minori.
Dalla lingua spagnola:
[tʃ] muchacha [mu'tʃaˑtʃa]
ムチャーチャ /mutyaatya/
[mɯtɕa:tɕa]
Dalla lingua cinese:
[dz] bāozi [¯paσ.dzɨ]
パオズ /paozu/
[paσzɯ]
Come le affricate postalveopalatali si comportano le affricate postalveolari [tʂ, dʐ] e le prepalatali labializzate [tɕ, dʑ] e non labializzata sorda [ts̡̡] presenti in alcuni prestiti da cinese, russo e coreano.
Dalla lingua russa:
[ts̡̡] artel
артéль [ar'ʦ̡εlʲ]
アルテリ /aruteri/
[aɾɯtEɾi]
Dalla lingua cinese:
[tʂ] chǎofàn [_·tʂHaσˋ.fan]
チャーハン /tyaahaN/
[tɕa:haɯ̃]
[dʑ] májiàng [ˊmaˋ.dʑjaŋ]
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マージャン /maazyaN/
[ma:ʑaɯ̃]
[dʐ] zhàcài [ˋdʐaˋ.tsHaE]
ザーサイ /zaasai/
[dza:sai]
Dalla lingua coreana:
[tɕ] cēn [tɕɔːn]
チョン /tyoN/
[tɕσɯ̃]
L'affricata labiodentale tedesca [pf] viene resa con l'occlusiva [p].
Consonanti nasali.
La lingua giapponese presenta in posizione posizione iniziale di sillaba i suoni nasali bilabiale [m], dentale [n] e prepalatale [nʲ] (fonematicamente/ny/); presenta poi il fonema /N/ che, come si è visto, ha rese fonetiche estremamente varie secondo il contesto; infine si ha [ŋ] come allofono di /g/ in posizione non iniziale.
Questi suoni devono rendere le varie consonanti nasali delle lingue straniere.
Le nasali prevocaliche labiali vengono rese con [m], quelle dentali e alveolari con [n] ([nʲ] davanti a [i, j]), quelle palatali e prepalatali con [nʲ], quelle velari con [ŋ:ŋ] (/Ng/).
In posizione preconsonantica o finale si ha generalmente /N/ ([m] finale dà per lo più [mɯ]).
Es.
Dalla lingua russa:
[m, n]
kombinat
комбинáт [kɐmbjɪ'nat]
コンビナート /koNbinaato/
[kσm:bina:tσ]
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[nʲ] net
нет [nʲjεt]
ニェット /nyetto/!
[nʲEttσ]!
[n] sarafan
сарафáн [sɐra'fan]
サラファン /sarafaN/!
[saɾaφaɯ̃]!
Dalla lingua olandese:
[m] calcium ['kɑlsiˑ(j)øm]
カルシウム /karusiumu/
[kaɾɯɕiɯmɯ]
[m] moor [moːr]
モール /mooru/
[mσ:ɾɯ]
Dalla lingua spagnola:
[n] bandoneón [bandone'ɔn]
バンドネオン /baNdoneoN/
[ban:dσnEσɯ̃]
[m] merinos [me'ɾinσs]
メリンス /meriNsu/
[mEɾiɯ̃sɯ̥]
Dalla lingua portoghese:
[ɲ] panha ['pɐːɲɐ]
パンヤ /paNya/
[paĩja]
Dalla lingua svedese:
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[ŋ] ångström ['ɔŋstrœm]
オングストローム /oNgusutoroomu/
[σŋ:ŋɯsɯ̥tσɾσ:mɯ]
Vibranti, laterali e altri suoni interpretati come "r".
La lingua giapponese presenta un unico fonema /r/ reso foneticamente con il monovibrante apico-alveolare [ɾ] (palatalizzato davanti a [i, j]) spesso lateralizzato [ɺ].
Questo suono viene usato indiscriminatamente per rendere tutti i suoni monovibranti [ɾ], polivibranti [r, rʲ, ʀ] e laterali [l, lʲ, ɫ] oltre a rendere le fricative [ʁ] e approssimanti [ɹ, ʐ, ] interpretate come "r" anche in base alla grafia.
Es.
Dalla lingua russa:
[lʲ] Ilyushin
Илью́шин [ɪ'lʲjuˑʃ̴ɪn]
イリューシン /iryuusiN/
[iɾjɯ:ɕiɯ̃]
[ɫ] laika
лáйка ['ɫaikɐ]
ライカ /raika/
[ɾaika]
[rʲ] Progress
Прогрéсс [pra'grʲjess]
プログレス /puroguresu/
[pɯɾσŋɯɾEsɯ̥]
Dalla lingua olandese:
[l] katholiek [kɑtoˑ'liːk]
カトリック /katorikku/
[katσɾikkɯ̥]
Dalla lingua cinese:
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[ʐé] rénmín bì [ˊʐənˊminˋ.pi]
レンミン・ピー /reNmiN bii/
[ɾEm:mim: bi:]
Dalla lingua spagnola:
[l, ɾ]
bolero [bo'leˑɾo]
ボレロ /borero/
[bσɾEɾσ]
[r:] rumba ['rːumba]
ルンバ /ruNba/
[ɾɯm:ba]
Dalla lingua portoghese:
[R, ɾ]
rosário [ʀu'zɑːɾju]
ロザリオ /rozario/
[ɾσzaɾiσ]
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GEMINAZIONE CONSONANTICA
Nella lingua giapponese è frequente la geminazione consonantica delle ostruenti sorde mentre non si ha quella dei suoni sonori. Abbiamo visto comunque che nei prestiti da lingue straniere si ha spesso geminazione anche dei foni sonori, con esclusione di [ɾ]. La geminazione delle nasali avviene tramite ilfonema /N/ ma è foneticamente una geminazione vera e propria per l'assimilazione fra /N/ e il suono che segue.
Da quanto si è visto per le lingue finora esaminate la geminazione consonantica in parole di origine straniera si presenta in giapponese in diversi casi che esamineremo brevemente riportando qualche esempio dalle lingue minori.
1 - Resa di una geminata della lingua d'origine.
Lo abbiamo visto per l'italiano e abbiamo notato che è un fenomeno frequente ma non costante: si trovano molto spesso suoni geminati in italiano sia foneticamente che graficamente resi in giapponese con la scempia (anche quando si tratta di suoni sordi che non hanno problemi di geminazione nella lingua giapponese).
Non abbiamo esempi fra le lingue minori.
2 - Resa fonetica di una geminazione soltanto grafica nella lingua d'origine.
Dalla lingua olandese:
letter ['lεtər]
レッテル /retteru/
[ɾEttEɾɯ]
3 - Raddoppiamento che accompagna in alcuni casi l'inserimento di una vocale d'appoggio.
Abbiamo dedotto una regola dallo studio dei prestiti inglesi e abbiamo visto successivamente che questa regola è valida in molti casi anche per i prestiti da altre lingue.
Dalla lingua russa:
net
нет [nʲjεt]
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ニェット /nyetto/!
[nʲEttσ]!
Dalla lingua olandese:
doek [duˑk]
ズック /zukku/
[dzɯkkɯ̥]
schop [sxɔp]
スコップ /sukoppu/
[sɯ̥kσppɯ̥]
Dalla lingua eschimese:
kayak [qɑjɑq]
カヤック /kayakku/
[kajakkɯ̥]
4 - Altri casi.
Un caso particolare è quello del russo
vodka
вóдка ['vɰσtkɐ]
ウォッカ /wokka/!
[ɰσkka]!
dove si ha una geminata in giapponese per assimilazione di due consonanti diverse in russo in modo da evitare l'inserimento di una vocale d'appoggio (lo stesso era stato osservato nella resa del tedesco "Mädchen").
INFLUENZA DELLA GRAFIA SULLA RESA DEI PRESTITI STRANIERI
Si è visto costantemente in questo studio quanto sia importante la forma grafica della lingua d'origine nella resa fonetica dei prestiti stranieri in giapponese. Questo fenomeno è particolarmente evidente nei prestiti da lingue che, come l'inglese, presentano una forma grafica che si discosta molto dalla pronuncia effettiva della parola. Fra le lingue minori si mostra perciò
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particolarmente nei prestiti dal russo e dal portoghese.
Esaminiamo alcuni esempi.
Il grafema russo {o} viene costantemente reso con [σ(:)] in giapponese indipendentemente dalla pronuncia russa che varia, secondo il contesto, tra [ɰσ, a, ɐ].
Es.
{o}: [ɰσ] > [σ]
borshch
борщ [bɰσrʃ(t)ʃ]
ボルシチ /borusiti/
[bσɾɯɕi̥tɕi]
{o}: [a] > [σ]
Progress
Прогрéсс [pra'grʲjess]
プログレス /puroguresu/
[pɯɾσŋɯɾEsɯ̥]
{o}: [ɐ] > [σ]
kombinat
комбинáт [kɐmbjɪ'nat]
コンビナート /koNbinaato/
[kσm:bina:tσ]
Per la lingua olandese abbiamo già riportato l'esempio della geminazione di [t] in "letter" per l'influenza della grafia.
Nei prestiti dallo spagnolo viene pronunciato il grafema{h}.
Es.
habanera [aβa'neˑɾa]
ハバネラ /habanera/
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[habanEɾa]
Il grafema portoghese {o} viene quasi costantemente reso con [σ(:)] indipendentemente dalla pronuncia portoghese che varia, secondo il contesto, tra [o:, u].
Es.
{o}: [o:] > [σ:]
bolo ['boːlu]
ボーロ /booro/
[bσ:ɾσ]
{o}: [u] > [σ]
frasco ['fɾaʃku]
フラスコ /hurasuko/
[φɯɾasɯ̥kσ]
L'ACCENTO
Il problema della posizione dell'accento giapponese nelle parole d'origine straniera è troppo complesso e di incerta soluzione per poter trarre dei risultati dai prestiti dalle lingue minori per le quali si ha un numero limitato di esempi.
Possiamo comunque riportare degli esmpi che rispettano le regole di massima osservate per le lingue precedentemente considerate.
Il caso più comune è quello di parole che conservano l'accento nella posizione in cui lo avevano nella lingua d'origine.
Es. dalla lingua portoghese:
rosário [ʀu'zɑːɾju]
ロザリオ /rozàrio/
Se si tratta di una vocale lunga o un dittongo l'accento va nella prima delle due vocali.
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Es. dalla lingua russa:
troika
трóйка ['trɰσikɐ]
トロイカ /toròika/
Es. dalla lingua spagnola:
toreador [toɾea'δɔɾ]
トレアドール /toreadòoru/
Le vocali giapponesi che precedono una consonante geminata sono accentate.
Es. dalla lingua olandese:
trap [trɑp]
タラップ /taràppu/
Nelle parole composte viene accentato l'ultimo elemento.
Es. dalla lingua russa:
G.P.U.
Г.П.У. ['gεˑ'pεˑ'uˑ]
ゲーぺーウー /geepeeùu/ *
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BREVI CONSIDERAZIONI SUI PRESTITI GIAPPONESI DALLE LINGUE OCCIDENTALI CLASSICHE
(GRECO E LATINO)
Il problema dei prestiti dal greco e latino è molto diverso da quello dei prestiti dalle lingue moderne. In effetti non si tratta del normale processo di interferenza tra due lingue viventi a contatto ma si tratta del passaggio in senso unidirezionale di parole da lingue morte (almeno da un punto di vista fonetico) a lingue vive, passaggio che può avvenire attraverso due vie fondamentali: o si tratta di prestiti dotti che entrano in giapponese attraverso lo studio delle lingue latina e greca e verranno perciò pronunciati nel modo in cui si ritiene che fosse la corretta pronuncia originaria o si tratta di parole entrate in giapponese non direttamente, ma per il tramite di altre lingue e in particolare di inglese e tedesco. In effetti è spesso difficile dire se si tratta di prestiti dal latino e greco o di prestiti dall'inglese e tedesco. Nell'elenco delle parole considerate per lo studio dei prestiti tedeschi abbiamo per esempio la parola latina "Libido" per la quale il Teramoto dà un'origine tedesca specificando poi che si tratta di una parola originariamente latina. Per quanto riguarda il greco possiamo portare l'esempio del termine mitologico (non geografico)
Athene
'Αθηνα̃ [athεː^naː]
アテネ /atene/
[atEnE]
la cui [E] finale giapponese è probabilmente un'influenza della grafia inglese (che è quella riportata dal Teramoto che pure dà un'origine greca).
Il Teramoto dà inoltre come parole d'origine latina "cf." e "n.b.", pronunciate in giapponese in base ai nomi delle lettere inglesi:
cōnfer
['kõːfεr]
シー・エフ /sii ehu/
[ɕi: Eφɯ̥]
nŏtā bĕnĕ
[ˌnɔtaˑ 'bεnε]
エヌ・ビー /enu bii/
[Enɯ bi:]
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Premesso questo, osserviamo alcune caratteristiche della resa giapponese delle parole latine e greche.
Non viene normalmente tenuto conto delle vocali lunghe e brevi.
Es.
Dalla lingua latina:
ā prĭōrī
[aˑ prɪ'oːriˑ]
ア・プリオリ /a puriori/
[a pɯɾiσɾi]
Dalla lingua greca:
ethos
'η̃θος [^εːthos]
エトス /etosu/
[Etσsɯ̥]
Ci sono pochi casi in cui il giapponese rispetta la lunghezza della lingua d'origine ma è difficile stabilire se non si tratti, almeno in qualche caso, di un'influenza della pronuncia inglese o tedesca.
Es.
Dalla lingua latina:
pāpĭlĭō
[paˑ'pɪlɪoˑ]
パピリオー /papirioo/
[papiɾiσ:]
Pāx Americānă
[ˌpaˑks amεrɪ'kaːna]
パックス・アメリカーナ /pakkusu amerikaana/
[pakkɯ̥sɯ amEɾika:na]
Dalla lingua greca:
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beta
βη̃τα [^bεːta]
ベータ /beeta/
[bE:ta]
Vengono sistematicamente pronunciati il grafema latino {h} e lo spirito aspro greco, probabilmente per influenza della lingua inglese oltre che della grafia originaria.
Es.
Dalla lingua latina:
hŏmō
['hɔmoˑ / 'ɔmoˑ]
ホモ /homo/
[hσmσ]
Dalla lingua greca:
Helene
'Ελένη [heˊlenεː]
ヘレネ /herene/
[hEɾEnE]
La resa di {ph} latino varia tra [φ] e [p], {φ} greco è reso sempre con [φ].
Es.
Dalla lingua latina:
Aphrŏdītē
[aphrɔ'diːteˑ / afrɔ'diːteˑ]
アフロディテ /afurodite/!
[aφɯɾσditE]!
lymphă
['lỹːpha / 'lĩːfa]
リンパ /riNpa/
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[ɾim:pa]
Dalla lingua greca:
Orpheus
'Ορφεύς [orˊpheus]
オルフェウス /orufeusu/!
[σɾɯφEɯsɯ̥]!
La resa di {θ} greco è [t].
Es.
pathos
πάος [ˊpathos]
パトス /patosu/
[patσsɯ̥]
La resa del grafema latino {y} è [i]; la resa del grafema greco {υ} è /yu/ nell'unico caso presente.
Es.
Dalla lingua latina:
păpȳrŭs
[pa'pyːrʊs / pa'piːrʊs]
パピルス /papirusu/
[papiɾɯsɯ̥]
Dalla lingua greca:
Dionusos
Δῐόνῡσος [diˊonyːsos]
ディオニュソス /dionyusosu/!
[diσnʲɯsσsɯ̥]!
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CENNI SUI PRESTITI DALLA LINGUA CINESE
I prestiti dalla lingua cinese scritti in katakana riportati da Teramoto rappresentano soltanto l'ultimo capitolo di una lunga storia di contatti fra Cina e Giappone che ha avuto inizio probabilmente intorno al terzo secolo dopo Cristo.
Le parole di origine cinese entrate nella lingua giapponese nel corso dei secoli sono numerosissime e sono diventate parte integrante della lingua giapponese al punto che, come si è detto, il termine di "gairaigo" non comprende in genere i prestiti dal cinese.
Alla fine del quarto secolo e soprattutto durante il quinto arrivarono in Giappone molti coreani (e successivamente cinesi) che furono in gran parte scribi e portarono in Giappone i primi prestiti dalla lingua cinese. La lingua importata in quest'epoca era un dialetto cinese meridionale della zona del territorio di Wu (呉, go in giapponese) e le parole pronunciate in base alla lingua di questa zona venivano dette "go-on" (呉音).
Una seconda ondata di prestiti cinesi si ebbe in epoca Nara e fino all'inizio dell'epoca Heian. La pronuncia dei prestiti di quest'epoca era però basata sulla pronuncia del cinese del nord e in particolare sul dialetto di Chang An, l'odierna XiAn, capitale dei Tang. Questa pronuncia era portata dai messaggeri Tang e da studiosi giapponesi e differiva dalla pronuncia go-on che era ancora usata soprattutto dai monaci buddisti; venne detta pronuncia kan-on (漢音) in cui "kan" (in cinese "han"), non indica la dinastia cinese Han, ma è termine generico per "Cina". Il termine kan-on significa in effetti semplicemente "pronuncia cinese".
Anche successivamente continuò l'importazione in Giappone di parole cinesi e per i prestiti delle epoche cinesi Sung, Yuan, Ming, Ching, si usa il termine generico di "Tōsō-on" (唐そう音) che comprende in massima parte termini entrati in Giappone in epoca Kamakura e Muromachi (e in particolare molti termini del buddismo Zen) e corrispondenti a pronunce cinesi meridionali.
La conseguenza del fatto che i prestiti cinesi sono arrivati in Giappone in epoche diverse e da dialetti diversi ha fatto si che uno stesso carattere cinese presente in composti diversi viene pronunciato in giapponese con letture diverse secondo l'epoca in cui è entrato il composto.
I dizionari di kanji danno in effetti per ogni carattere la lettura "kun" (訓読み) o lettura giapponese che viene usata nelle parole giapponesi e una o più letture "on" (音読み) o letture cinesi.
Bisogna dire però che per pochissime letture kun si può ipotizzare un'origine cinese molto antica, precedente alle letture go-on, tale che i
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giapponesi hanno perso la coscienza dell'origine straniera della parola.
Il Sansom riporta per esempio il caso di "fude" (筆) che, originariamente pronunciato "pute", potrebbe essere un antichissimo prestito della parola che in cinese sarebbe stata pronuciata "pit", tramite il coreano"put".
Uno studio completo dei prestiti cinesi in giapponese richiederebbe pertanto lo studio dei vari dialetti cinesi delle diverse epoche oltre che uno studio di fonetica storica della lingua giapponese.
Anche però uno studio limitato ai prestiti in katakana riportati dalTeramoto va fatto con una certa cautela. Va considerato per prima cosa che le stesse parole vengono riportate per lo più in kanji dal Kenkyusha ed è difficile essere certi che si tratti effettivamente sempre di prestiti dal cinese contemporaneo. Inoltre c'è il problema dell'omogeneità geografica. Anche nella Cina contemporanea si parlano diversi dialetti molto diversi fra di loro e non sempre si può fare riferimento al cinese mandarino per i prestiti entrati in giapponese.
Basti osservare per esempio la parola cinese "jiǎozi" che viene riportata due volte dal Teramoto con lo stesso significato ma con pronuncia completamente diversa.
jiǎozi [_dʑjaσ˙dzɨ]
チヤオツ /tiyaotu/
[tɕijaσtsɯ̥]
jiǎozi [_dʑjaσ˙dzɨ]
ギョウザ /gyooza/
[gjσ:za]
Mentre la prima forma corrisponde alla pronuncia del cinese mandarino, la seconda risale probabilmente a un dialetto cinese del sud (la parola cantonese è "gaoji": [ka:utʃi]).
Per questi motivi sono stati portati finora esempi dalla lingua cinese solo per suoni che mancavano nelle altre lingue in modo da completare l'elenco dei suoni. Possiamo comunque fare ancora qualche osservazione.
Nella lingua cinese non ci sono opposizioni distintive tra foni sordi e foni sonori, la distinzione è invece tra aspirata e non aspirata. Sono comunque normalmente sonore le affricate non aspirate e le iniziali di sillaba con tono
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neutro. Il giapponese rende quasi sempre con le sorde non aspirate perdendo l'opposizione fonologica.
Es.
[t] > [t]
diǎnxin [_tjEn˙ɕin]
テンシン /teNsiN/
[tEɯ̃ɕiɯ̃]
[tH] > [t]
tāngmiàn [¯tHaŋˋ.mjEn]
タンメン /taNmeN/
[tam:mEɯ̃]
Conserva talora la sonora nelle sillabe cinesi con tono neutro.
bāozi [¯paσ.dzɨ]
パオズ /paozu/
[paσzɯ]
Le sillabe che in cinese hanno il primo o terzo tono presentano generalmente vocale lunga nella resa giapponese (se non c'è già un dittongo ovocale più /N/).
Es.
gūniang [¯ku.njaŋ]
グーニャン /guunyaN/
[gɯ:nʲaɯ̃]
nǐhǎo [ˊnʲi_·Haσ]
ニーハオ /niihao/
[nʲi:haσ]
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PRESTITI DA LINGUE OCCIDENTALI SCRITTI TALORA IN KANJI O HIRAGANA.
Abbiamo visto che i prestiti dal cinese non sono considerati generalmente estranei alla lingua giapponese e per questo sono scritti in kanji e non rientrano a pieno titolo tra i gairaigo.
Anche tra i prestiti dalle lingue occidentali esistono però parole entrate da molto tempo nella lingua giapponese che vengono spesso scritte in kanji o hiragana. In alcuni casi questo può significare, come per il cinese, che le parole, ormai completamente assimilate, tendono ad essere sentite come giapponesi, in altri si può semplicemente notare che le parole, entrate nella lingua giapponese quando non era ancora affermato l'uso del katakana per i prestiti stranieri, hanno continuato anche successivamente ad essere scritte in kanji.
Questo avviene naturalmente soprattutto per i prestiti dalle lingue portoghese, olandese e spagnola che sono storicamente le prime lingue occidentali entrate in contatto con la lingua giapponese.
Il fenomeno può essere importante anche da un punto di vista fonetico perché è un indice di antichità del prestito e potrebbe essere di utilità per uno studio diacronico del problema.
Può essere interessante osservare alcuni esempi desunti dall'appendice B dove vengono riportate le parole nella forma del Kenkyusha che spesso dà i kanji o l'hiragana dove il Teramoto dà il katakana.
Dalla lingua olandese:
glas [ɣ̊lɑs]
ガラス, 硝子 /garasu/ *
pons [pɔns]
ポンズ, ポン酢 /poNzu/ *
Dalla lingua latina:
lymphă
['lỹːpha / 'lĩːfa]
淋巴 /rìNpa/ *
missă
['mɪssa]
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ミサ, 弥撒 /mìsa/ *
Dalla lingua spagnola:
medias ['meˑδjas]
メリヤス, 莫大小 /meriyasu/ *
Dalla lingua portoghese:
confeito [kuɱ'fεitu]
金米糖 /koNpeitoo/ *
Cristo ['kɾiʃtu]
キリスト, 基督 /kirisuto/ *
saraça [sɐ'ɾaːsɐ]
サラサ, 更紗 /saràsa/ *
zamboa [zɐ̃m'boɐ]
ザボン, 朱ぼん /zaboN/ *
Adattamenti fonetici dei prestiti stranieri nella lingua giapponese
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