Nascita e infanzia
Adolfo Katte Klitsche de la Grange [1] o Adolfo Roberto Klitsche de la Grange [2], ingegnere minerario [3], nacque il 20 ottobre 1836 [4] [5] e morì il 24 giugno 1894. Suo padre era il barone prussiano Theodor Friedrich Katte Klitsche de la Grange – autorizzato nell’anno 1846 da un Breve papale a portare accanto al nome di Kitsche il nome e il titolo di de la Grange [6] -, figlio naturale del principe Luigi Ferdinando di Prussia [7] e sua madre la nobildonna romana Teresa Costanzi [8] [9]. Nel 1836, il padre, capitano dell’esercito pontificio, era stato mandato a Frosinone al comando di una compagnia di soldati per vigilare il confine, per non fare propagare il contagio di una epidemia di colera [10]. Lì nacque Adolfo, che fin da piccolo iniziò a seguire il padre nelle varie fortezze pontificie dove Klitsche veniva inviato come comandante [11]: ad Ancona nel 1839, a Civitacastellana nel 1840 [12], dal 1842 al 1844 a Civitavecchia, poi di nuovo ad Ancona [13] e nel 1846 a Perugia [14], dove Teodoro Klitsche nel 1848, avendo con sé la famiglia, fu l'ultimo governatore della Rocca Paolina [15]. Successivamente Teodoro Klitsche lasciò lo Stato pontificio, a seguito dei dissidi con il Cardinale Antonelli [16] [17], Segretario di Stato, e al fatto che a Roma non erano presenti collegi militari per il figlio Adolfo [18], che studierà a Napoli alla Nunziatella [19] [20]. Non è ben chiaro quando Klistche si sia trasferito nel regno delle Due Sicilie. La nipote riferisce che alla fine del 1850 Klitsche si trasferisce a Napoli, dove prende in affitto un appartamento di proprietà dei Filomarino in cui avrebbe abitato e sarebbe morto Benedetto Croce [21]. D'altra parte Theodor Friedrich Klitsche afferma di essere stato al servizio dell'esercito pontificio fino al 1851 [22].
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Studi e vita militare nel Regno delle Due Sicilie
Nel 1855 Klitsche si trasferì a Caserta [23] con la famiglia, dove il re mise loro a disposizione il suo parco per cavalcare, passeggiare, tirare al bersaglio [24], mentre il figlio Adolfo continua i suoi studi alla Nunziatella [25]. Il figlio Adolfo, per un lungo periodo sottufficiale di cavalleria, fu fatto ufficiale da Francesco II per i servizi resi dal padre [26]. Adolfo partecipò alla spedizione in Abruzzo del padre Theodor Friedrich Klitsche de la Grange ed aveva elaborato un piano per la formazione di artiglieri particolarmente efficace in una guerra di montagna come quella della Marsica [27]. La sera del 5 novembre 1860 Adolfo, Aiutante di Campo, andò con suo padre e con il maggiore de Merich a Isoletta, sperando di convincere il comandante della brigata di Isoletta a marciare con lui verso l'Abruzzo, passando per Sora [28]. Ma arrivando a Isoletta vide da lontano la brigata che si era ritirata in territorio pontificio e un gendarme a cavallo lo informò che la fortezza di Isoletta era stata abbandonata, l'artiglieria era stata resa inutilizzabile e le munizioni erano state gettate nel fiume, mentre il ponte di Isoletta era stato minato [29]. Pertanto il giorno successivo anche Klitsche rientrò nello Stato Pontificio [30] e tornò ad abitare a Roma [31]. Secondo Rinaldi mentre Klitsche combatteva le ultime battaglie con il grado di generale, il figlio Adolfo, sottotenente di artiglieria, avrebbe combattuto in Sicilia e lungo la penisola [32]. La madre e le sorelle di Adolfo, lasciata Caserta, erano rimaste senza notizie di Klitsche e vivevano probabilmente a Napoli, nella "casa sul baluardo" [33]; quando vengono a sapere che Klitsche ha passato il confine a Frosinone, dietro consiglio del conte di Trapani si imbarcano nel bastimento "L'Avvenire" che le porterà a Civitavecchia [34] per poi ricongiungersi con il padre a Roma [35]. In una lettera del padre Theodor Friedrich Klitsche de la Grange allo Stato Maggiore borbonico del 1° dicembre 1860, viene esposto un piano di Adolfo per la formazione di un corpo franco di legittimisti stranieri per una eventuale nuova azione in Abruzzo [36].
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Breve esilio
Il 24 giugno 1861 la Francia riconobbe ufficialmente il Regno d’Italia e, a seguito delle pressioni diplomatiche italiane sui francesi, molti legittimisti borbonici rifugiati a Roma iniziarono ad avere vita difficile e a lasciare Roma [37]. Anche Adolfo Klitsche con il padre, per evitare il rischio di una consegna alle autorità italiane, a metà di agosto 1861 si rifugiarono a Malta, con un passaporto fornito dalla polizia pontificia con il falso nome di baroni di Sandan e il 25 agosto si trasferirono a Corfù, dopo essere stati derubati da uno spagnolo del poco oro che avevano [38] [39] [40]. Il consolato pontificio di Corfù fornì loro il denaro per acquistare i biglietti e lasciare l’isola per proseguire per Trieste, Marsiglia e Lucerna, dove sembra avessero da svolgere un incarico per conto di Francesco II [41] [42].
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Ritorno a Roma
Certo è che, nel 1862, in occasione della celebrazione della canonizzazione dei martiri giapponesi, almeno il padre di Adolfo era a Roma, dove incontrò il vescovo di Strasburgo Andreas Räss e in questa occasione gli diede il suo schizzo autobiografico che Räss inserirà nella sua opera; dalla nota di accompagno diretta a Räss, datata 3 giugno 1862, si ricava l'indirizzo di Klitsche a Roma: Piazza San Carlo al Corso, n. 433 [43].
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Ingegnere minerario e ricerche archeologiche ad Allumiere
Il padre di Adolfo morì a Roma il 26 agosto 1868 [44], due anni prima della presa di Roma. Dopo la sua morte la madre e le sorelle di Adolfo si trasferirono ad Allumiere, dove Adolfo era stato nominato direttore delle miniere di allume [45]. Nel 1868 la Camera Apostolica [46] pontificia inviò Adolfo a dirigere le miniere di Allumiere [47] [48] [49] [50], con la promessa di una ricompensa se avesse trovato nuovi giacimenti di allumite [51] [52]; Adolfo scoprì vari giacimenti, il primo dei quali prese il nome di “Provvidenza”, ma non ottenne mai la ricompensa promessa [53]. Nel 1870, nonostante il passaggio delle miniere allo Stato Italiano e, tre anni più tardi, alla Società «La Financiére» di Parigi, Adolfo conservò comunque l’incarico di direttore delle miniere [54]. De Blasis riferisce che nel 1870 Adolfo occupa un importante posizione nell’amministrazione erariale a Civitavecchia; il prefetto di Civitavecchia, acquisite informazioni dalla magistratura¸ appurò che non esistevano mandati di cattura nei suoi confronti per atti di brigantaggio [55]. Tra il 1879 e il 1888, in occasione degli scavi per le ricerche delle miniere Adolfo trovò numerosi reperti archeologici dell’età Protovillanoviana e in particolare il ripostiglio di bronzi delle Coste del Marano e la necropoli di Monte Rovello [56] [57] [58]. Numerose altre erano le attività di Adolfo ad Allumiere: dipingeva, scriveva poesie e prose, era socio della Regia Accademia dei Licei, Presidente della Commissione sanitaria, membro della congregazione comunale di Carità, cofondatore del Circolo dell'Unione, dove dava concerti al pianoforte [59]. Adolfo collaborava anche come tecnico col Comune di Allumiere con progetti e preventivi di opere pubbliche, senza retribuzione, o con compensi che dava in beneficienza [60]. Adolfo collaborò anche con il noto archeologo Orazio Marucchi [61], suo cugino, in alcuni scavi a Roma [62] e nel 1880 venne nominato Regio Ispettore degli Scavi e Monumenti di Antichità nel Mandamento di Tolfa [63] [64].
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Moglie e figli
Nel 1880 Adolfo sposa Irene Mandolesi [65] [66], figlia di un Avvocato, da cui ebbe 4 figli, Daniella (Allumiere 1880 - Tolfa 1972), Teodoro (Allumiere 1885 - Allumiere 1956), geometra, Maria (Roma 1887 – Roma 1970) e Federico (Allumiere 1889 - 1918), morto in guerra. Il 24 gennaio 1881 morì sua madre ottantunenne, Teresa Costanzi[67] la cui tomba si trova a Roma, accanto a quella del marito Theodor Friedrich, al Pincetto Vecchio del cimitero del Verano [68].
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Cibona
Nel settembre 1892 Adolfo Klitsche acquistò il Convento di Cibona, con il terreno circostante, dal Demanio dello Stato [69] [70], mentre i suoi figli comprarono i terreni circostanti che verranno poi lottizzati dai successivi discendenti. Francesco Di Gennaro riferisce che l’acquisto di Cibona fu considerato da alcuni “un opportunistico disegno di privatizzazione volto all’impossessamento del nobile edificio” e che da una richiesta scritta da Adolfo stesso al Ministero di Grazia e Giustizia e dei Culti, nel novembre 1888, testualmente riportata, Adolfo spiegò che intendeva “sistemarvi una incipiente collezione archeologica tutta d’interesse locale, la quale rimarrà sempre aperta e accessibile agli studiosi”, “deporvi una collezione di rocce e minerali” e impiantarvi a proprie spese “una stazione per osservazioni geodinamiche sui monti della Tolfa” “e per di più aggiungervi un Osservatorio Meteorologico”.[71] Per questi motivi, “in vista a scopo del tutto scientifico e di pubblica utilità” chiedeva di poter acquistare il “Convento di Cibona, possibilmente a trattativa privata obbligandosi il richiedente al mantenimento del culto dell’annessa Chiesa ed a tutti gli altri oneri inerenti.” [72]
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Morte
Adolfo Klitsche morì a Cibona il 24 giugno 1894 ed è sepolto nella tomba di famiglia nel cimitero di Allumiere [73]. Rinaldi riferisce che morì dopo una breve malattia [74]. Numerosi oggetti archeologici da lui rinvenuti sono stati acquistati dopo la sua morte dal Museo Nazionale Preistorico Etnografico "Luigi Pigorini" di Roma [75] [76], inaugurato il 14/03/1876, della cui collezione di materiali dell'età del Bronzo fanno parte i reperti degli scavi di Klitsche del ripostiglio di Coste del Marano [77]. Le ricerche archeologiche di Adolfo Klitsche vengono riprese tra il 1936 e il 1938 da Salvatore Bastianelli e ulteriori scoperte vengono fatte casualmente nel 1956, nel corso di lavori di bonifica [78]. Per conservare il materiale venne istituito un Antiquarium Civico, collocato in una sala del palazzo Camerale di allumiere, poi ampliato nel 1957 e nel 1962, fino a diventare nel 1966 il Museo Civico “Adolfo Klitsche de la Grange” [79] [80]. Nel 1955 è stata costituita ad Allumiere l’Associazione Archeologica Culturale “Adolfo Klitsche” [81]. Ad Adolfo Klitsche de la Grange è intitolata anche una la via Adolfo Klitsche di Allumiere [82].
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Studi
Le diverse fonti citano Adolfo come ingegnere [83], geologo, archeologo, poeta, scrittore, pittore e socio dell’Accademia dei Lincei [84] [85]. Fra i suoi diversi scritti troviamo documentazione riferita ai rinvenimenti archeologici da lui effettuati, e documenti riferiti ai suoi rapporti con Quintino Sella, Baccelli, Pigorini [86]. Di Gennaro riferisce che alcuni suoi concisi scritti “forniscono importanti informazioni sui ritrovamenti del territorio compreso nel doppio arco del torrente Mignone, dalla Bufalareccia presso Leopoli fino a Canale Monterano.” [87]
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Bibliografia [*]
Vincenzo Amorosi, Antonio Cozzolino e Giacomo Giorgi, Due uomini due bandiere Daniella Annesi Klitsche de la Grange, Ricordi di Antonietta Klitsche de la Grange, riportato in Carlo Alianello, La conquista del sud - Il Risorgimento nell'Italia meridionale, 2010 Daniella Annesi Klitsche de la Grange, In Arcadia tra Ottocento e Novecento, 1973 Dott. Emidio Cardinali, I briganti e la corte pontificia ossia la cospirazione borbonico-clericale svelata, 1862 Sandro Carnevali, Biografia di Theodor Friedrich Klitsche de la Grange, in Fernando Riccardi, Klitsche de la Grange – Un colonnello prussiano contro la rivoluzione italiana, 2017 Sandro Carnevali, Theodor Friedrich Klitsche de la Grange
The Colonist, Vol. 4 n. 360, 5/04/1861, pag. 4, Nelson, New Zealand Giovanni De Blasis, Sulle tracce di Giacomo Giorgi, 2004 Francesco Di Gennaro, Il color nero delle stoviglie di bucchero italico. L’approccio sperimentale di Adolfo Klitsche de la Grange, in Appunti sul Bucchero, a cura di Alessandro Naso, 2004 Google Maps – Allumiere (21/10/2017) Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”, Le collezioni paletnologiche
Ottorino Gurrieri, La Rocca Paolina in Perugia, 1956. Adolfo Klitsche de la Grange, Presentazione autografa indirizzata al Ministero di Grazia e Giustizia e dei Culti, nel novembre 1888, in Francesco Di Gennaro, Il color nero delle stoviglie di bucchero italico. L’approccio sperimentale di Adolfo Klitsche de la Grange, in Appunti sul Bucchero, a cura di Alessandro Naso, 2004 Theodor Friedrich Klitsche de la Grange, Autobiographische Skizze, Roma 1862, in Andreas Räss, Ferdinand Janner, Die Convertiten seit der Reformation nach ihrem Leben und aus ihren Schriften dargestellt, XII Band: Andreas Räss, Vom Anfange der Reformation bis 1800 - Herder'sche Buchhandlung, 1875 B.ne Klitsche de la Grange, Ragguaglio documentato sulla spedizione militare negli Abruzzi nell'ottobre del 1860, 1861
Museo Civico di Allumiere
Friedrich Noack: Schedarium der Künstler in Rom" - Documenti vari
Fernando Riccardi, Klitsche de la Grange – Un colonnello prussiano contro la rivoluzione italiana, 2017 Riccardo Rinaldi, Cittadini illustri di Allumiere David August Rosenthal, Konvertitenbilder aus dem neunzehnten jahrhundert, Volume 1, Prima edizione, 1869, e successive edizioni Treccani - Enciclopedia Italiana
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